Il territorio

Due paesaggi contigui, due scale di biodiversità

Pontelandolfo è un borgo collinare del Sannio (provincia di Benevento) inserito in un paesaggio di colline, laghetti e boschetti che rappresentano la “porta bassa” del massiccio del Matese; il Parco Nazionale del Matese (istituito di recente e che copre un’estesa superficie tra Campania e Molise) include i versanti montani, le faggete d’alta quota, i laghi d’altopiano e vaste aree di transizione che ospitano ricche comunità vegetali. 

Pontelandolfo: elementi locali e specie d’interesse
Il territorio di Pontelandolfo (quote tipiche 300–900 m) conserva uliveti, piccole colture e rilievi con boschetti e laghetti (es. Lago Spino, altre raccolte d’acqua locali) che favoriscono un mosaico agro-selvatico. Lì si osservano erbe officinali, piccoli frutti selvatici, e numerosi fiori spontanei che la comunità locale segnala come risorsa (uso tradizionale, potenziale per attività di ecoturismo e censimenti naturalistici). I panorami del Monte Calvello e delle coste locali sono punti privilegiati per osservare la vegetazione.

La flora erbacea e le orchidee spontanee

Il sottobosco e le radure del Matese sono punteggiati da numerose specie erbacee: genziana, digitale (Digitalis), varie compound di erbe officinali e, segnalate come particolarmente ricche, numerose orchidee spontanee. Alcune stazioni del Matese ospitano orchidee rare o poco diffuse nell’Appennino meridionale, con segnalazioni di taxa particolari (es. Ophrys spp. e altre orchidee che richiedono suoli calcarei/erosi e microhabitat specifici). Le orchidee sono importanti indicatori di conservazione perché richiedono condizioni ecologiche stabili.

Piante caratterizzanti il sottobosco e le praterie d’alta quota

Nelle praterie d’alta quota e negli spazi aperti non rari si trovano specie come Gentiana lutea (gentiana), varie fabacee e piante bulbose/terofite adattate al clima montano. Sui margini delle faggete compaiono tigli, aceri, sorbi e arbusti che arricchiscono la complessità strutturale del bosco e forniscono risorse (fiori, frutti) per insetti e uccelli.

Per chi studia o visita: consigli pratici per l’osservazione botanica

  • Periodo migliore: primavera e inizio estate per fioriture (orchidee, erbacee), autunno per castagni e frutti.

  • Microhabitat: cercare radure soleggiate lungo i bordi boschivi, aree calcaree e margini dei laghi per maggiore ricchezza di specie.

  • Rispetto e normativa: molte specie sono protette — non raccogliere orchidee o piante rare; fotografare, annotare e segnalare osservazioni a gruppi naturalistici o al Parco.

  • Opportunità per ricerca e valorizzazione locale

    Il mosaico di habitat fra Pontelandolfo e il Matese è ideale per progetti di citizen science (censimenti di orchidee, atlas floristici locali), studi sull’effetto della gestione del suolo e per iniziative di educazione ambientale come questo che proponiamo noi del GIARDINO DELLE API. La creazione del Parco Nazionale favorisce finanziamenti, piani di tutela e percorsi didattici che possono coinvolgere scuole e comunità locali.